Il mio Jack Russell (tipico nelle mie linee di sangue) non presenta un’istintiva fragilità nervosa, quindi anche agli scoppi e spari. Naturalmente da cucciolo il carattere non ancora conformato difficilmente reggerà il putiferio scatenato dai cosiddetti botti di capodanno, più stressanti di un singolo colpo di fucile del cacciatore.

Tenete, per favore, quella notte il cucciolo nell’ambiente a lui noto (aiuta contro stress). Anche il suo trasportino gli sembrerà una tana, quindi istintivamente il cane si sentirà protetto.

Il Jack Russell più grande avrà un carattere conformato e se abbiamo lavorato bene nella socializzazione accetterà molti rumori bruschi. A capodanno però quella guerriglia urbana può produrre nel Jack adulto una reazione. Proprietari di Jack diversi dal mio allevamento, mi raccontano che i loro cani tentano di uscire dal trasportino, ringhiando e abbaiando; ho consigliato di tranquillizzarli meglio con la parola (toni bassi e dolci). Ho detto non muovetevi, voi stessi scattando, mostrando agitazione la trasmettete al cane (se vi vede fermi e sereni penserà che non c’è pericolo, voi come componenti il branco gli stimolate emulazione).

Nel mio allevamento non ho problemi perché gli adulti dei miei Jack sono sereni e i cuccioli, guardandoli, capiscono che i botti non sono un pericolo.

Per gli interessati a un addestramento professionale, al finire della "Santa Barbara", uscire con il vostro Jack Russell passeggiando al guinzaglio. Questo nomadismo dopo la bufera gli farà capire che tutto è come prima (addirittura certi soggetti ne sono esaltati mostrando una spavalderia da bullo).